La lenta agonia
Secondo una stima gli elefanti si estingueranno nel 2025
Meno sedici. Prosegue il conto alla rovescia verso l’estinzione degli elefanti africani. Prevista per il 2025 da Samuel Wasser, direttore del Centro preservazione delle specie dell’Università dello Stato di Washington. Intanto l’ultimo rapporto dell’associazione Traffic parla di un incremento del commercio illegale di avorio, che potrebbe avvicinare ulteriormente questa data.
Il rapporto. La relazione, presentata dal presidente di Traffic Steven Broad, documenta un raddoppio di volume del contrabbando d’avorio tra 2008 e 2009. Senza neppure poter contare su dati definitivi. Innanzitutto perché rilevati solo fino ad agosto per poi essere elaborati. E soprattutto perché ricavati sulla base dei commerci scoperti e bloccati dalle autorità. Quelli rimasti nell’ombra potrebbero superare anche di molto le proiezioni di Traffic.
Contrabbando. Un chilo di avorio vale attualmente mille dollari sul mercato nero. Il flusso commerciale parte dall’Africa centro-occidentale e arriva soprattutto in Cina e Vietnam passando per la Thailandia. I contrabbandieri approfittano dei paesi meno attenti dal punto di vista legislativo, come Nigeria, Camerun e Repubblica democratica del Congo. In controtendenza il Kenya, dove quest’anno le autorità locali hanno sequestrato mille tonnellate d’avorio e fatto partire 57 arresti in tutto il continente con la collaborazione dell’Interpol.
Denaro. Il commercio dell’avorio è illegale dal 1989. Eppure continua la mattanza degli elefanti: ne sono rimasti 600mila, ma le uccisioni proseguono al ritmo di 38mila all’anno. Il contrabbando, in calo dal 1999, è tornato a crescere nel 2004, con un’inquietante progressione quest’anno. Nonostante sia legalmente consentita la vendita di avorio proveniente dagli elefanti morti naturalmente, come già accade in Botswana, Namibia e Zimbabwe. Ma il contrabbando fa troppa gola, con il suo giro d’affari di 10 miliardi di dollari l’anno. Il prezzo dell’estinzione di una specie.
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