Santarcangelo di Romagna, manifesto per un Natale sostenibile
C’era una volta il Natale, festa simbolo del consumismo mondiale. Ma qualcosa è cambiato. Sarà stata la crisi o la rinnovata attenzione per la sostenibilità: di fatto questi ultimi anni sono stati per molti l’occasione di scoprire – o riscoprire – un modo diverso di celebrare questa ricorrenza.
Tra le città che hanno scelto un Natale alternativo c’è Santarcangelo di Romagna. A partire dal 2009, infatti, il Comune del riminese ha deciso di celebrare le festività natalizie con decorazioni del tutto particolari. Non le solite “luminarie”, ma una serie di installazioni luminose realizzate con materiali di riciclo, che conferiscono alla città un aspetto davvero particolare nel periodo festivo.
Diverse le motivazioni alla base di questa scelta. In primo luogo il tema del riuso: nel momento tradizionalmente culminante per i consumi, infatti, scegliere di utilizzare decorazioni ottenute dal riciclaggio di materiali significa proporre un’idea di società sostenibile alternativa al modello consumistico dominante.
Da notare anche i risvolti ambientali di una simile scelta, dato che le installazioni luminose in questione sono alimentate per lo più dalla pubblica illuminazione e necessitano quindi solo in parte di allacciamenti elettrici propri. Un risparmio energetico che si traduce naturalmente in una bolletta della luce meno salata, e dunque in un vantaggio economico concreto.
Ma i numeri non sono tutto. Il successo di questa esperienza, infatti, deriva anche dal valore artistico delle installazioni luminose, create dall’architetto santarcangiolese Manolo Benvenuti in collaborazione con la Mutoid Waste Company, un gruppo di artisti del riuso stabilitosi a Santarcangelo nel 1991.
Una qualità riconosciuta in Italia – grazie a una mostra e a un programma televisivo nazionale – ma anche all’estero, al momento dell’ingresso di Santarcangelo nel circuito Cittaslow, un network internazionale nato per promuovere la qualità della vita come principale obiettivo nel governo delle città.
Le dieci installazioni/sculture realizzate nel primo anno, già in aumento per la seconda edizione del 2010, sono state affiancate nel 2011 dall’EcoAlbero di Natale, vero e proprio pezzo forte della collezione. Alto più di 9 metri e largo oltre 4, l’albero è stato ideato da Manolo Benvenuti e Nikki Rodgerson.
I due artisti ne hanno poi curato la realizzazione da parte di 600 bambini delle scuole della città, rendendo le decorazioni protagoniste di un progetto didattico di educazione al riuso. Un’iniziativa compresa a pieno titolo nella proposta complessiva di EcoNatale, il cartellone condiviso di eventi coordinato dall’Amministrazione comunale che da ormai quattro anni coinvolge le realtà associative e istituzionali del territorio santarcangiolese.
Accanto al tema della sostenibilità, EcoNatale promuove anche la solidarietà sociale, con una fitta serie di iniziative che sottolineano l’importanza di sostenere insieme le fasce più deboli della città, necessità particolarmente pressante in un momento di grave crisi economica come quello attuale.
Una scelta atipica e controcorrente, che porta con sé una concezione ben precisa delle festività natalizie. Come a dire che non sono solo le “luminarie” a dover essere riciclate, ma l’idea stessa del Natale affermatasi da alcuni decenni a questa parte. A Santarcangelo le luci natalizie si accendono oggi, con un messaggio ben chiaro da qui al 6 gennaio: un altro Natale è possibile.
Tag: cittaslow, consumismo, ecoalbero, econatale, manolo benvenuti, mutoid waste company, natale, riuso, santarcangelo di romagna, sostenibilità
ANDRO’ A VEDERE SENZ’ALTRO .
Auguri e complimenti
Carlotta
Grazie per i complimenti, Carlotta… ti aspettiamo presto a Santarcangelo, allora! 😉
Bellissimo! Anche se uno che non l’ha mai visto potrebbe pensare che è un paese di matti. Invece la semplicità con cui sono realizzati e allo stesso tempo l’ingegnosità nel creare delle opere cosi strane usando dei semplici rimasugli di bottiglie o di gomme per innaffiare fanno capire quanto basti poco per rendere originale e festosa una città.
Gran bella idea che spero appoggeranno anche altre città, perché no importanti come Milano! Sarebbe un buon motivo per dare il buon esempio.
L’arte dei Mutoid e di Manolo Benvenuti è sicuramente molto particolare, ha un fascino tutto suo che deriva dalla capacità di assemblare materiali di scarto trasformandoli in oggetti nuovi e originali. In questo c’è una scintilla d’ingegno non comune, e un richiamo alla cultura cyberpunk che personalmente mi ha sempre affascinato molto.
Mi auguro davvero che iniziative come l’EcoNatale di Santarcangelo siano da stimolo ad altre città, e più in generale a tutti noi per vivere il Natale meno all’insegna del consumo.
domenica partendo da piazza Ganganelli mi emozionerò a vivere un natale diverso.
Mi permetto di consigliare una passeggiata serale: con l’illuminazione notturna le installazioni sono ancora più suggestive!
Ma Santarcangelo “è” un paese di matti!
Venite a vedere dal vivo… 😉
Concordo, Santarcangelo ha saputo fare dell’inventiva un po’ folle e di un certo “sbuzzo” le sue caratteristiche distintive in ambito artistico e culturale. E non solo in termini di avanguardia e ricercatezza come nel caso del Festival Internazionale del Teatro in Piazza, ma anche sapendo proporre un’originalità genuina e semplice, eppure particolare e in grado di colpire a fondo… basta pensare all’arte grafica di Tonino Guerra, meno celebre della sua poesia o delle sue sceneggiature, ma altrettanto interessante.
Devo dire che le “luminarie di plastica” non mi piacevano i primi anni, forse perchè erano poche e meno curate nella costruzione e sistemazione.
Quelle di quest’anno sono molto belle, sarebbe ancor più bello se fossero di più. L’albero poi è un’idea fantastica e di sera è veramente d’effetto.
L’impatto iniziale con queste decorazioni non è sicuramente facile, e poi i primi anni erano effettivamente poche (l’aumento è stato graduale perché serve tempo per farle: ancora infatti non ce ne sono moltissime).
Anch’io però sono d’accordo che sia stato l’albero ad aggiungere qualcosa in più, forse per la sua spettacolarità (è grande e colorato) o perché richiama più direttamente il Natale rispetto alle altre decorazioni.