Manara e il sogno a fumetti di Fellini
Il viaggio di G. Mastorna detto Fernet è un fumetto illustrato da Milo Manara su soggetto e sceneggiatura di Federico Fellini. Una perla nascosta tra le pieghe di un mondo, quello delle vignette, che in più di un’occasione si è dimostrato ospitale con i grandi artisti provenienti da altre realtà culturali, letteratura e cinema su tutte.
Ma perché parlare ora di un’opera uscita vent’anni fa? Semplice, perché questo breve racconto a fumetti è tornato a far parlare di sé grazie a un documentario intitolato Deragliamenti, opera della giovane regista canadese Chelsea McMullan. Il documentario, recentemente in concorso anche al prestigioso London International Documentary Festival offre uno spaccato della realizzazione del Mastorna dal punto di vista di Milo Manara, intervistato per l’occasione dall’autrice.
Come documentato da Chelsea McMullan, Il viaggio di G. Mastorna detto Fernet ha una genesi molto particolare. Fellini la racconta così: «Il Mastorna è una storia che mi ha tenuto compagnia per quasi trent’anni e, come ho detto tante volte, è andata a nutrire, con suggestioni che appartenevano solo a lei, tutti i film che ho fatto al posto suo. Una presenza stimolante, fascinosa, della quale forse non sapevo fare più a meno. Un battello pilota che mi portava fuori dal porto obbligandomi a compiere viaggi diversi, ad affrontare sconosciute avventure. In altre parole, a girare altri film».
Da questa idea costante, alimentata da numerosi sogni trascritti in appunti, il Maestro riminese non riuscì mai a trarre un film. E anche il fumetto è rimasto incompiuto, dal momento che solo la prima parte della storia complessiva ha visto la luce. Un’aura leggendaria avvolge la mancata realizzazione del Mastorna, come spiega Vincenzo Mollica nella prefazione dell’opera a fumetti targata Grifo. Nel corso del tempo per il ruolo di protagonista si è parlato di Marcello Mastroianni, Steve McQueen, Paul Newman, Lawrence Olivier e Ugo Tognazzi. Il progetto è citato esplicitamente da Dino Buzzati nel suo Poema a fumetti, e per girare il film lo stesso Fellini aveva iniziato a preparare un set a Roma.
Ma nulla di tutto questo andò mai in porto. E qui entra in gioco Manara: presentato al Maestro proprio da Mollica, i due collaborano per Viaggio a Tulum (1986) e rimangono legati da un’amicizia che dura fino alla morte del regista. Nel frattempo esce Il viaggio di G. Mastorna detto Fernet: un fumetto con una trama sognante, inafferrabile quanto il film che Fellini non è mai riuscito a realizzare.
Giuseppe Mastorna, a cui infine il regista decide di dare il volto di Paolo Villaggio, è protagonista del più onirico dei viaggi. Sembra esserci qualcosa che non va nella sua storia, «ci sono deragliamenti improvvisi che non corrispondono più alla realtà» spiega Manara a Chelsea McMullan. Indizi che Mastorna non sa o non vuole cogliere, situazioni che si susseguono particolari e fantasiose con la logica irrazionale del sogno. Un aereo atterra davanti alla cattedrale di Colonia, una slitta trainata da cani conduce Mastorna all’incontro con un vecchio amico e con uno spettacolo miracoloso.
Riuscirà infine il protagonista a riposare nel letto del suo albergo, punto d’arrivo di questo capitolo e di partenza per i seguenti, mai scritti? Il graphic novel non offre risposte certe, ma riserva un finale sorprendente se letto senza conoscerne prima i dettagli. Per questo la mia recensione è volutamente sfumata: il mio consiglio è di approcciarsi alla storia impreparati a ciò che racconterà. Così da sintonizzarsi per qualche breve istante, aiutati dalle meravigliose tavole di Milo Manara, con la sensibilità di un sognatore visionario come Federico Fellini.
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ok, vediamo se riuscirà a farmi apprezzare maggiormente Fellini…
La battaglia è dura, ma sicuramente questo fumetto potrebbe essere un viatico interessante 😉
Davvero interessante chi sa che film sarebbe venuto fuori. Questa è davvero una chicca, grande Raspo!!!
Forse sarebbe stato un grande film, ma forse il suo fascino sta proprio nell’essere rimasto qualcosa di incompiuto, quindi chissà…
Quanto alle chicche, in fatto di cinema ho un ottimo maestro! 😉