Il voto omertoso
La Camera dei deputati ha respinto la richiesta d’arresto per il coordinatore regionale del Pdl campano Nicola Cosentino, accusato di collusione con la camorra. Negli ultimi giorni si sono inseguite promesse di voto favorevole e improvvise retromarce, soprattutto ad opera della Lega Nord: il risultato è stato in bilico fino all’ultimo momento, lasciando sperare i cittadini che per una volta la casta lasciasse la magistratura guardare dentro i suoi armadi. E invece ancora una volta a rimetterci, in questo intollerabile gioco di favori, scambi e calcoli elettorali, sono la legalità e la trasparenza, valori che dovrebbero essere al centro di qualsiasi Paese democratico. Il voto segreto è l’ultima trincea dietro la quale si rifugia una politica incapace di avere coraggio e valori, mentre gli scheletri, in quegli oscuri armadi, continuano a moltiplicarsi. Qualche mese fa il pesce piccolo Alfonso Papa è stato consegnato in pasto alla folla per poter salvare adesso pesci ben più grossi come Cosentino, mentre gli squali continuano indisturbati a fare il loro comodo.
Il commento di Roberto Saviano, intervistato per Repubblica tv da Laura Pertici.
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A mio avviso la parte più mortificante della vicenda è come sia stata manipolata per essere ”spacchettata” nei salotti televisivi in maniera tale da apparire all’opinione pubblica in maniera distorta. Si è fatta leva sull’ordinanza di custodia cautelare ( che per altro non è frutto del diritto creativo alla re Salomone ma è prevista e regolamentata dal codice penale e si vincola al giudizio del gip, se non erro!) per far passare il voto di oggi come una decisione del parlamento in merito all’imputato Cosentino. Al contrario, secondo le norme sull’immunità parlamentare, la vera materia di questo voto non è quella di prononciarsi sulla colpevolezza o innocenza del soggetto (tantomeno se debba o meno andare preventivamente in carcere!!) ma di procedere a una valutazione sul fatto che vi sia o meno un intento persecutorio nelle accuse mosse dagli inquirenti. Dunque il vero soggetto del voto sarebbe dovuta essere la procura che ha citato Cosentino non Cosentino stesso e si sarebbe dovuta almeno trovare la forza creativa di spiegare come sarebbe stato possibile istruire un processo come questo con tali accuse e un’ordinanza di custodia cautelare ( il tutto passato in giudicato da un Gip) dal nulla, per soli fini persecutori. Molto meglio continuar a costruire favole per gonzi come è stato fatto anche sta volta…
Hai assolutamente ragione Nico: come sempre in queste occasioni, non c’è la minima traccia di quel “fumus persecutionis” della magistratura nei confronti della politica che dovrebbe essere l’unico motivo valido per impedire le indagini. Il rifiuto dell’autorizzazione a procedere dovrebbe essere un’eccezione riservata ai casi di persecuzione politica da parte dei magistrati nei confronti dei parlamentari: i padri costituenti l’hanno inserita nella Costituzione memori di quanto accaduto nel ventennio fascista, non certo perché la classe politica potesse fare i propri comodi. E’ un po’ quello che accade per l’apposizione della questione di fiducia: dovrebbe essere un “una tantum” motivato da situazioni di particolare urgenza e gravità, mentre invece per anni è stata la norma. Io questo lo chiamo interpretare le leggi a proprio uso e consumo, oltre che naturalmente far pensare alla gente ciò che si vuole.