Se devono andare tutti a piedi…
Intervista all’avvocato Marco Donzelli, presidente Codacons
“Tutti andiamo ai funerali. ‘È morto di tumore’. ‘Aveva il cancro’. Ma da dove vengono queste malattie?”. L’interrogativo lo pone Marco Maria Donzelli, avvocato e presidente del Codacons per il nord Italia. Raggiunto da PeaceReporter dopo gli avvisi di garanzia ricevuti da Roberto Formigoni, Guido Podestà e Letizia Moratti, Donzelli fa il punto sulle situazioni di Firenze e Milano, dove la magistratura ha deciso di indagare sull’operato degli amministratori locali che non sono riusciti ad arginare il livello dell’inquinamento urbano.
Dopo le indagini avviate a Milano e il processo già in corso a Firenze, gli amministratori dovranno far fronte alle loro responsabilità in materia di inquinamento?
Gli amministratori sono chiamati ad una politica ambientale conforme alla legge. C’è il decreto ministeriale 60 del 2 aprile 2002 che impone precisi limiti all’inquinamento, limiti che vanno rispettati. In che modo e con quali strumenti al legislatore non interessa. Sono gli amministratori a dover trovare la soluzione. Se tutti devono andare a piedi, andranno a piedi. La vita è un bene su cui non ci si può permettere di scherzare.
Qual è la situazione del processo di Firenze?
I sindaci si difendono in tribunale, così come il presidente della regione Toscana. Ma la normativa è chiara: a rispondere del superamento delle soglie di inquinamento consentite dev’essere il primo cittadino, e in caso di sua mancanza, la regione.
L’amministrazione milanese non ha preso provvedimenti adeguati a fronteggiare l’inquinamento da pm10?
L’Ecopass non può essere considerato uno strumento di limitazione, ma di produzione dell’inquinamento. Basta che uno paghi e può inquinare, questo non è possibile. E poi non è sufficiente considerare lo sforamento del pm10, ci sono anche altri problemi legati a sostanze inquinanti quali biossido di azoto, monossido di carbonio e idrocarburi come il benzene.
Il Codacons ha fatto proposte concrete per migliorare la qualità dell’aria?
Nel corso degli ultimi anni sono state fatte diverse proposte, anche a costo zero. Ma non sono mai state ascoltate. Lo strumento più concreto è sicuramente l’incentivazione delle auto a metano, in grado di circolare anche nei giorni di blocco totale del traffico, perché l’emissione di PM10 del metano è pari a zero. Ma spesso nemmeno i mezzi pubblici sono a metano, figuriamoci il resto!
Quali sono le conseguenze sulla popolazione?
Tutti andiamo ai funerali. “È morto di tumore”. “Aveva il cancro”. Ma da dove vengono queste malattie? La ricerca effettuata da Po.e.mi ha rilevato che a Milano 73 persone al giorno vengono ricoverate in ospedale per problemi connessi allo smog. Certo, l’inquinamento non è l’unico problema delle nostre città. Ma quando si parla di qualità dell’aria, si devono accettare e tenere in considerazione le valutazioni della comunità scientifica, che sostiene il principio della prevenzione: poiché non conosciamo a fondo gli effetti di determinate sostanze sull’organismo umano, è necessario limitare l’esposizione ad esse. Quindi: prevenire in attesa di ottenere una conoscenza più approfondita del problema che abbiamo di fronte.
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